Appartenere

Essere = contenere e appartenere

Appartenere

Sull’appartenere

Si ha un’appartenenza quando un’entità è parte di un insieme più grande dell’entità stessa.

Ogni appartenenza implica certe proprietà, qualità, quantità e funzioni, o ruoli.

Ogni associazione, ogni collegamento, ogni relazione tra entità implica delle appartenenze. Infatti ogni entità in relazione con un altra appartiene alla relazione che le lega, con un certo ruolo o funzione.

Un’appartenenza può essere reale (come per parti di una macchina o di un organismo) o ideale (come nella mente che osserva certe entità).

Ogni idea appartiene a uno o più insiemi di idee, e ogni persona appartiene a uno o più insiemi di persone.

Ogni singola persona, ogni insieme di persone, appartengono ad un certo insieme di idee nella mente che le osserva.

Per un essere umano un’appartenenza può essere oggetto di bisogno, desiderio, rigetto o paura.

Un essere umano non può sopravvivere né soddisfare i suoi bisogni senza appartenere a qualche insieme sociale.

Non essere, ma appartenere

Di ogni cosa o persona dovremmo chiederci non cosa sia, ma a quali insiemi (sia fisici che logici) essa appartenga, e quali cose le appartengano o siano in essa contenute. Infatti il verbo essere non significa nulla, mentre il verbo appartenere implica tante serie di significati quanti sono gli insiemi di appartenenza e le cose appartenute.

Tra l’altro, ogni appartenenza implica certi ruoli, certe funzioni, certe interazioni e certe posizioni gerarchiche in termini di poteri.

Ogni volta che sia possibile dovremmo pertanto sostituire il verbo essere con il verbo appartenere, sia in ciò che diciamo, sia in ciò che pensiamo.

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